12 giu 2018

ALLORTO

- (Aprendo il guscio d'una noce con le punte delle dita): "Ora che siamo al punto che abbiamo lottato tanto per esserci in questo posto, che vedendo da distanze irraggiungibili, sognando di abitare ci schernivamo; che in vendemmia gli arti saltavano. Quell'orto che ti vantavi d'aver arato senza bure o coltello, senza bue né scalpello e che invece io credevo essere sogno, di etere, dal blu grigio che vedevo. Ora che siamo qui che è dato di (per gioia) lacrimare senza dovere e senza tempo, senza affranto né affrettare.. A chi pensi, adesso? Chi vuoi con te?" 

- (Guardandolo con la coda dell'occhio): "Madre, figlio, fratello e arte. E potendo tutto il resto"